Giorgio Amendola: I Comunisti E Le Elezioni Europee
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Essenziale è far comprendere agli elettori come determinate soluzioni del probleme comunitari interessino direttamente le loro condizioni di vita e di lavoro.
Ciò appare evidente per la politica agricola, quando l'agricolturo italiana, anche per reggere alla concorrenza delle produzioni mediterranee, ha bisogno di interventi miranti a promuovere una trasformazione delle sue strutture. Ciò è anche evidente per la politica regionale, per ottenere i capitali necessari ad uno sviluppo produttivo del Mezzogiorno. Ma ciò è vero per tutti i capitoli della politica comunitaria: energetica, ecologica, scientifica, scolastica. Più difficile è comprendere l'importanza che avrà la trasformazione democratica della Comunità e la creazione di un potere plurinazionale per avviare una politica di austerità e riconversione productiva dell'Europa occidentale. L'avvenire del'Europa, il posto che potrà occupare nel mondo e, quindi, il posto dell'Italia, dipende da questa trasformazione. L'Italia ha circa un milione e mezzo di propagandisti della unificazione. Sono i nostri emigrati: 500000 in Francia, 500000 in Germania, 300000 in Belgio, 200000 in Gran Bretagna e gli altri sparsi nei vari paesi della Comunità. Essi hanno bisogno di una reale unificazione europea che riconosca loro il diritto di essere cittadini di questa unione, di godere dei diritti di domicilio, circolazione, associazione, di assistenza e di previdenza e dei diritti politici di voto e di elezione (Giorgio Amendola).
Ciò appare evidente per la politica agricola, quando l'agricolturo italiana, anche per reggere alla concorrenza delle produzioni mediterranee, ha bisogno di interventi miranti a promuovere una trasformazione delle sue strutture. Ciò è anche evidente per la politica regionale, per ottenere i capitali necessari ad uno sviluppo produttivo del Mezzogiorno. Ma ciò è vero per tutti i capitoli della politica comunitaria: energetica, ecologica, scientifica, scolastica. Più difficile è comprendere l'importanza che avrà la trasformazione democratica della Comunità e la creazione di un potere plurinazionale per avviare una politica di austerità e riconversione productiva dell'Europa occidentale. L'avvenire del'Europa, il posto che potrà occupare nel mondo e, quindi, il posto dell'Italia, dipende da questa trasformazione. L'Italia ha circa un milione e mezzo di propagandisti della unificazione. Sono i nostri emigrati: 500000 in Francia, 500000 in Germania, 300000 in Belgio, 200000 in Gran Bretagna e gli altri sparsi nei vari paesi della Comunità. Essi hanno bisogno di una reale unificazione europea che riconosca loro il diritto di essere cittadini di questa unione, di godere dei diritti di domicilio, circolazione, associazione, di assistenza e di previdenza e dei diritti politici di voto e di elezione (Giorgio Amendola).
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